
Certamente nella vostra azienda o ufficio, ma ormai anche a casa, avete sentito parlare di modem, router, switch, access point, ma sono chiare le differenze? In questo articolo proveremo a definire in dettaglio le funzionalità e le differenze di ognuno di questi dispositivi. Come sempre, vale la pena specificare che non facciamo una trattazione rigorosamente tecnica ma di concetto, al fine di comprendere di cosa parliamo e magari fare scelte più oculate su questi importanti dispositivi.
Che differenza c’è fra router e modem? Cosa è l’access point? E lo switch a cosa serve? Cerchiamo di capire meglio.
Partiamo dall’esigenza: in ogni ufficio o edificio commerciale, oggi abbiamo bisogno della “connessione ad Internet”. Per avere a nostra disposizione questa connessione, normalmente, contattiamo un Provider di servizi Internet (ISP) e definiamo un contratto per la nostra fornitura. Questo “signore” ci fornirà dei parametri per permetterci di stabilire un “collegamento” dalla nostra azienda ai loro dispositivi tramite i quali possiamo anche noi navigare sulla rete globale.
Come si stabilisce questo collegamento?
Per stabilire il collegamento con il nostro Provider è necessario procurarsi un dispositivo che sia in grado di “sfruttare” questo parametri forniti dal provider per stabilire il collegamento utilizzando la linea telefonica. In pratica, dunque questo dispositivo è quello che ci serve per “far arrivare” il “segnale internet” nel nostro ufficio. Questo dispositivo è il router!! O il modem?!?
Bene, ma è un router o un modem? Per essere precisi è il modem.
Ok, abbiamo capito che per collegare il nostro ufficio ad un Internet Service Provider tramite la linea telefonica dobbiamo usare un modem.
Siamo abituati però a sentire parlare di router, quando parliamo di connessione internet. Cerchiamo di capire perché e quali sono le differenze.
Il modem è il dispositivo da collegare alla nostra linea telefonica che si occupa (come dice la parola stessa) di MODulare e DEModulare il segnale che arriva sul cavo telefonico da parte del nostro fornitore di servizi (provider).
In parole povere, possiamo considerarlo un convertitore: converte il segnale elettrico che arriva sul cavo telefonico in un segnale digitale disponibile sulla porta di uscita del modem (dove colleghiamo il nostro PC). Ed ovviamente fa anche il contrario, tutto quello che arriva dal nostro PC provvede a convertirlo in un segnale analogico (corrente elettrica) da inviare sul cavo telefonico. Il modem non fa altro.
Agli albori di internet, infatti, al nostro modem potevamo collegare solo un PC e niente altro, proprio perché il modem sa fare solo questo e non riesce a gestire più dispositivi ad esso collegati.
Tutto quello detto fin qui vale per le connessioni internet effettuate tramite doppino telefonico (ADSL o FTTC). Da qualche tempo si sono diffusi i collegamenti FTTH i quali prevedono l’arrivo presso il punto di interesse di un cavo in fibra ottica e non più un doppino telefonico. In questo caso il punto di accesso alla rete non sarà più il MODEM ma un dispositivo (con funzioni simili) che convertirà il segnale ottico (FIBRA) in digitale e viceversa, Questo dispositivo si chiama ONT (o ONU) e sostituisce completamente il MODEM.
Per approfondire le differenze fra ADSL, FTTC ed FTTH puoi guardare il nostro approfondimento relativo.

FTTC (o ADSL) —-> MODEM
FTTH ——–> ONT
Ovviamente non ha senso collegare un solo PC alla connessioni internet, ma è necessario collegare più dispositivi (tutta la LAN aziendale). Per questo scopo ci viene in aiuto il Router.
Il router, infatti, è il dispositivo che ha proprio questo compito. Infatti, se vogliamo tradurre la parola inglese router dobbiamo usare la parola italiana: instradatore.
La funzione del router, dunque, è quella di instradare le informazioni che arrivano dal modem verso il dispositivo che ha chiesto questa informazione. Dunque, supponendo che al router sono collegati più dispositivi (PC), il compito del router è proprio quello di tenere una tabella aggiornata con la quale è in grado di capire a chi inviare le informazioni che arrivano da internet (attraverso il modem).
Dove colleghiamo questi PC? Al router!!
Il router è in grado di capire come “instradare” le informazioni, ma abbiamo bisogno anche di un dispositivo in grado di connettere fisicamente più PC insieme, questo compito è affidato ad un terzo dispositivo: lo switch.
Scommetto (ancora??) che nel vostro ufficio vi collegate ad internet con lo smartphone senza fili! Eccerto!!! Allora la vostra rete ha ancora un altro dispositivo (e chi non lo ha oggi?): l’access point!
Noooo!
Questo non lo conosco proprio. L’ access point, se vogliamo capirci velocemente, non è altro che il nostro Wi-Fi!! Ahhhhhh! Ora capisco! È un dispositivo, dotato di antenna, che diffonde via etere il segnale della nostra rete, in questo modo i nostri dispositivi Wi-Fi possono “collegarsi” attraverso una password e condividere la connessione internet.
Ma?!?!? Io non ho mai avuto tutta questa roba! Io ho solo il router!! Eppure, tutto funziona uguale.
Questi concetti non sono certamente estranei ai più, ma spesso si fa confusione perché acquistando questi dispositivi nelle versioni più commerciali (diciamolo pure, al supermercato) nella maggior parte dei casi acquistiamo “scatole” così dette “all-in-one”. In pratica una “scatola unica” che fa tutto questo insieme, e lo chiamiamo modem o router in maniera indifferente.
Bene, tutto chiaro, allora vado a comprare sempre tutto al supermercato perché certamente è molto più comodo avere un “unico dispositivo che fa tutto”!! Per la casa, il piccolo negozio, il piccolissimo ufficio certamente sì, ma per esigenze un pochino più complesse, non è certo il massimo. Perché?
- Intanto come tutte le cose un dispositivo che “fa tutto” certamente lo fa meno bene di un dispositivo “specializzato”.
- A volte proprio per una questione di spazi non è possibile averne uno solo. Immaginate una azienda con 4 piani in un edificio che ha magari la presa telefonica nel sottoscala, mettereste li l’access point?
- Allo stesso modo, a volte sono necessarie configurazioni particolari che necessitano collegamenti fra dispositivi che è necessario separare.
- Infine, ci possono essere anche questioni di sicurezza, immaginate una rete in un reparto di produzione soltanto, dove ci sono solo macchine che hanno bisogno della connettività, ma collegate con i cavi allo switch, a cosa serve l’access point? Meglio non usarlo per rendere la rete più sicura.
Insomma, questi quattro punti, forse non sono chiarissimi, ma possiamo concludere che più la rete è complessa e più i dispositivi necessariamente devono essere specializzati e dunque necessariamente “separati”. Hai necessità di approfondire questi concetti per un progetto o per una esigenza della tua azienda?
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